Smart-working e telelavoro ci permettono di trascorrere medi-lunghi periodi in contesti urbani differenti rispetto ai centri cittadini delle metropoli (dove solitamente si congestionavano tutte le attività, concentrate in una determinata fascia oraria e in un determinato luogo, sempre lo stesso).
I nuovi contesti portano ad una nuova dimensione spazio-tempo, né di pieno lavoro né di piena vacanza che ci consente di avere relazioni sociali ampliate le quali possono portare a nuovi modelli di business. Gli spazi interni, il rapporto con gli oggetti, il contesto sono in grado di reggere queste nuove esperienze della nuova domesticità, che si pone fra abitare e lavorare? Con quali strumenti il progettista può mantenere il coordinamento di questa orditura complessa? In quale proporzione i nuovi oggetti e le materie seconde (ottenute da processi di riciclo/riuso) trovano l’equilibrio tra innovazione e storicità all’interno di nuovi spazi del vivere contemporaneo?
Analizzare come l’Interior Design anche nella relazione con il design di prodotto (soprattutto con riferimento agli oggetti e agli accessori d’arredo), possa influenzare l’attrezzamento e la caratterizzazione - in chiave funzionale e simbolica - di queste nuove “abitazioni temporanee”.
A cura del Poli.Design: Prof. Francesco Scullica – Arch. Fabio Daglio