Ripensare l’artigianato alla luce dell’innovazione
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Ripensare l’artigianato alla luce dell’innovazione

Promuovere il territorio puntando sulle produzioni di qualità è l’obiettivo della Regione Calabria, che è al fianco delle aziende impegnate a sostenere investimenti in tecnologia.

Sostenere e preservare il fertile tessuto produttivo artigianale della Calabria garantendo al contempo misure tese a sviluppare l’innovazione tecnologica nelle imprese. È quanto sta facendo la Regione Calabria che ha già approntato una serie di misure – altre sono in cantiere – per valorizzare le tante risorse sparse sul territorio, garanti di un patrimonio artistico e culturale di spiccata rilevanza.

 

“Le aziende presenti a Milano Home sono espressione di una produzione artigianale che fa della qualità il suo punto di forza – afferma Paolo Praticò, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico e attrattori culturali della Regione Calabria. Dal tessile all’artigianato artistico agli oggetti d’arredamento per la casa, si tratta di realtà che vanno accompagnate nei processi di rafforzamento aziendale. Innovazione e tecnologia sono due leve che vanno potenziate per agevolare i processi produttivi e avvicinare sempre di più i giovani a mestieri tradizionali che attraverso l’uso di nuove metodologie sono ancor oggi attrattivi e suscettibili di ulteriore crescita. Per questo motivo stiamo facendo delle azioni anche legate alla valorizzazione dei beni culturali al fine di contaminarle con la produzione locale”.

 

Una azione che si svolge in più fasi e che ha già trovato attuazione in una serie di provvedimenti.

 

“È necessario ripensare l’artigianato alla luce della modernità e della tecnologia e la Regione non si è fatta trovare impreparata nell’affrontare questo nuovo percorso.

 

È stato già chiuso un primo bando che ha stanziato 25 milioni di euro a fronte di una richiesta di 100 milioni a sostegno dell’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature per le imprese. Un altro capitolo di spesa è stato destinato alle imprese per l’acquisto di servizi di consulenza finalizzati ai processi di trasformazione digitale mentre la terza misura, appena lanciata, è rivolta a favorire l’internazionalizzazione delle aziende attraverso anche la partecipazione alle fiere, volano privilegiato per potenziare il business e intercettare nuovi clienti”.

 

“Dobbiamo essere promotori e facilitatori aggregando competenze di ogni ambito, dalla scuola alle imprese – prosegue Praticò – per sviluppare politiche mirate a consolidare la filiera dell’artigianato, segmento che è veicolo di una cultura e di un saper fare regionale che esalta la riconoscibilità di produzioni tipiche del territorio”.

 

Un filone, quello della produzione, che si interseca con la valorizzazione dei beni culturali. “Stiamo lavorando alacremente per riunire in un unico ambito i due comparti. Grazie anche alle risorse stanziate a livello centrale la Regione ha avviato una serie politica di programmazione degli interventi. Le imprese artigiane hanno bisogno di intraprendere percorsi diversi e talvolta complessi: dal design alla rivisitazione dell’assetto aziendale, dalle azioni di promozione e marketing agli strumenti più idonei per presidiare e competere sul mercato. Siamo già al lavoro per proseguire sulla strada intrapresa, misure strutturate saranno pianificate a breve termine per l’industria culturale e creativa. La storia del nostro territorio ha nell’artigianato una risorsa che non va dispersa. La Regione si è accollata il compito di assumere la regia dell’operazione ma non può essere l’unico soggetto chiamato in causa. Occorre costruire una nuova logica di sistema che implica un radicale cambio di paradigma, in quest’ottica l’ente regionale si assume il compito di favorire l’aggregazione delle varie competenze”.

 

Mestieri dal sapore antico che conservano un fascino non scalfito dal tempo ma che sono penalizzati dallo scarso ricorso alle moderne tecniche di lavorazione.

 

“Quando parlo di cambio di paradigma penso anche a come – e cosa – fare per passare il testimone alle nuove generazioni.

 

I giovani sono attratti dalla tecnologia e noi dobbiamo ripensare l’artigianato alla luce dell’innovazione, perché la cultura e la storia incidono sul futuro”.