“Le nuove generazioni spingono per cambiare il modus operandi – spiega Luis Filipe Santos, brand ambassador lusitano di Milano Home – ma persiste uno zoccolo duro, conservatore e ancorato a vecchi schemi”
“La Fiera di Milano da sempre rappresenta un interlocutore privilegiato per l’imprenditoria portoghese. Gli operatori guardano un po’ ovunque, seguono con attenzione il calendario fieristico internazionale, ma rivolgono le loro attenzioni a quegli eventi capaci di coniugare business e qualità dell’offerta, una matrice che ovviamente alimenta grande interesse. L’auspicio è che il nuovo format milanese targato Milano Home confermi appieno lo spirito emerso nella prima edizione”.
A dirlo è Luis Filipe Santos, brand ambassador di Milano Home per l’area lusitana. Un passato da distributore, un presente (da oltre 20 anni, ndr) da agente di case storiche come Villeroy, Peugeot, Pozzi Milano, L’oca Nera, Alessi e Guzzini. Vive nella capitale, Lisbona, il laboratorio privilegiato per scrutare gli scenari del mercato e interpretare l’andamento del mercato. È da qui che prendono forma le strategie e si avvertono i segnali che poi si riflettono nelle altre aree dello stato.
Santos coordina uno staff composto da cinque collaboratori e conosce a menadito i marchi europei, in particolare quelli italiani, che anche grazie al suo capillare lavoro hanno trovato larga diffusione nel Paese che si affaccia sull’Oceano Atlantico.
“Il Portogallo non è stato ancora investito da quell’onda di modernismo che ha interessato gran parte dell’Europa – spiega Filipe Santos – anche se va segnalata la forte spinta al cambiamento sostenuta dalle nuove generazioni che iniziano a far uso della leva tecnologica con grande frequenza. Ad oggi coesistono due anime: a una solida base conservatrice, ancora riluttante a sposare una forma di comunicazione parallela, fa da contraltare l’energia propulsiva dei giovani, che fanno viaggiare le vendite dei negozi sul doppio binario: quello tradizionale, ancorato al contatto diretto nel negozio cui si affianca con sempre maggior vigore l’utilizzo della rete, con i social a far da megafono per veicolare immagine, caratteristiche e potenzialità dei brand”.
Modelli e consuetudini difficili da scardinare. Il negozio fisico conserva la propria identità e continua a essere il luogo privilegiato per gli acquisti, ma la possibilità di estendere i propri confini grazie alla rete inizia a far breccia anche tra i commercianti più riottosi. Due canali che non si escludono, anzi, fortificano l’offerta e la indirizzano su più livelli.
A differenza di Italia, Francia e Spagna il Portogallo sconta l’assenza di grandi catene e questa è una delle ragioni che orienta gran parte della domanda verso il negozio.
“I punti vendita in genere sono piccoli. Non di rado è possibile trovare imprenditori che aprono negozi in più località, una scelta dettata dall’esigenza di allargare la potenziale fascia di utenza”.
Per quanto attiene agli approvvigionamenti “il negoziante dialoga direttamente con gli agenti che rappresentano le varie aziende. Una parte residuale, costituita dai punti vendita di piccole dimensioni, si interfaccia con i distributori”.
Qualunque sia la strada, quel che conta è “l’assistenza al cliente che va sempre coinvolto e seguito”. Un assioma per nulla scontato nel panorama odierno, dove troppo spesso ci si dimentica della gestione della relazione presi dalla frenesia della vendita.
Gli oggetti e i complementi d’arredo così come le moderne soluzioni per la casa firmate dai designer italiani sono da sempre apprezzate dalla clientela portoghese.
“Il Portogallo ama tutto ciò che è sinonimo d’Italia. Il gusto estetico, la ricerca della perfezione, lo stile indiscusso è presente nelle case lusitane. Dall’abbigliamento alle fragranze, dall’arredo all’oggettistica il design italiano ha decisamente una marcia in più rispetto ai competitor.
Pur essendo confinante con la Spagna non vi sono molte similitudini tra il paese iberico e il Portogallo. L’influenza italiana è decisamente più marcata ed evidente e sono numerosi gli spazi dedicati all’universo casa che ripropongono schemi e tendenze presenti nel Belpaese”.
Il senso estetico del Made in Italy risplende anche nelle vetrine dei negozi.
“L’allestimento di oggetti e prodotti si rifà ai canoni estetici italiani. Vi è piena consapevolezza che l’esposizione è il primo tassello di un mosaico che vede nell’assortimento, nell’accoglienza e nell’assistenza le tessere che devono combaciare”.
Qualità, consulenza, dialogo. I punti vendita portoghesi sanno come rendere protagonista il cliente: non sono soltanto luoghi di transazione ma anche spazi di esperienza, interazione con l’avventore e sede ideale per fidelizzare i marchi
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