Fin dai tempi della Repubblica di Venezia l’arte dei maestri muranesi è una delle punte di diamante del made in Italy. Milano Home ha intervistato Luciano Gambaro, numero uno del Consorzio Promovetro, per indagare prospettive e andamento del settore, criticità e punti di forza
Vasi, servizi di bicchieri, calici, candelabri e candelieri, specchi e centrotavola, lampadari e applique, specchi e fermacarte, cornici, sculture, decorazioni per la casa e tanto altro. È un universo di colori ed eleganza quello degli oggetti e complementi d’arredo che prendono forma dalla lavorazione del vetro di Murano, un’atmosfera di colori e luci che si conformano all’architettura di ogni casa. Un design che pur ancorato a canoni estetici ben delineati ha attraversato secoli di storia evolvendosi nel tempo, l’abilità e la sapienza dei maestri vetrai propone opere dall’impronta classica e moderna che esaltano le dimore di tutto il mondo.
Milano Home ha intervistato Luciano Gambaro, Presidente del Consorzio Promovetro per fare il punto sulle prospettive future di questo nobile segmento di mercato, comprendere quali sono le problematiche del settore, analizzare l’andamento della domanda e come cambiano gusti e tendenze.
Il distretto del vetro artistico di Murano ha avviato collaborazioni con designer, architetti e case di moda per ampliare il bacino di mercato e intercettare nuove fasce di pubblico
“Il distretto del vetro artistico di Murano sta sviluppando sempre di più le collaborazioni con designer, case di moda e aziende produttrici di eccellenze mondiali (dai liquori ai profumi) – dichiara Gambaro. Si tratta di un mercato che si sta consolidando e che promette grandi opportunità nel futuro e punta alla qualità e non alle produzioni seriali. Murano rappresenta da sempre un punto di riferimento mondiale per tutti quegli artisti e architetti che vogliono realizzare le loro opere in vetro servendosi delle fornaci e dei laboratori dell’isola e dei loro maestri artigiani”.
Di quante aziende si compone il distretto produttivo?
“Dall’ultima indagine portata avanti dal Consorzio, a Murano sono operative circa una sessantina di fornaci produttive, di cui l’80% iscritte al Consorzio Promovetro, per un totale di circa mille addetti tra la parte produttiva e quella commerciale. Il fatturato complessivo calcolato nel 2020 si aggirava sui 150 milioni di euro.
Le circa quaranta aziende aderenti al Consrzio sono divise equamente tra aziende di prima lavorazione (cioè con propria fornace) e di seconda lavorazione, ovvero aziende che producono oggetti partendo dal vetro prodotto da terzi, sempre però di Murano”.
Rincari energetici e industria del falso penalizzano il comparto. In arrivo nuovi strumenti a difesa di produttori e consumatori.
Può descrivere la situazione attuale ed elencare le principali criticità?
“La riduzione, in termine di numeri ma non di qualità, che il comparto ha subito negli ultimi anni è dovuta sia all’aumento dei costi ma anche, se non soprattutto, alla concorrenza italiana e internazionale che ha invaso il mercato (anche quello on line), con prodotti contraffatti o surrogati ed a prezzi estremamente bassi da svalutare l’intero comparto, e con l’utilizzo indiscriminato del termine “Vetro di Murano” o “Murano Glass”. Da qui l’importanza della tutela e salvaguardia di questa tradizione.
A difesa del vetro di Murano attualmente l'unico strumento a disposizione è il marchio collettivo di origine Vetro Artistico® Murano, istituito dalla Regione del Veneto con la legge n. 70, del 23-12-1994 e gestito dal Consorzio Promovetro, unica certificazione legale che garantisce l’origine dei prodotti al consumatore finale e che tutela contestualmente il produttore. A questa forma di protezione potrà affiancarsi prossimamente anche il nuovo marchio IG europeo relativo alla protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali istituito con il Regolamento Europeo 2023/2411, marchio che entrerà in vigore presumibilmente entro i prossimi 2 anni”.
Quella del ricambio generazionale è la sfida più complessa
Permane il nodo dei costi dell’energia
“Nell’ultimo periodo alle difficoltà ormai endemiche si è aggiunto l’aumento indiscriminato del costo del gas, ora parzialmente rientrato, ma che ha dimostrato la fragilità del nostro comparto, costituito da aziende notoriamente gasivore e che di fronte ad aumenti del costo della materia prima che hanno raggiunto anche il 1300% è riuscito a resistere e non a fermarsi solamente grazie agli aiuti regionali e statali.
Un altro problema che stiamo cercando di capire come risolvere riguarda il ricambio generazionale, forse la sfida più complessa per le attività artigianali di lavorazione del vetro di Murano”.
Tra le eccellenze della produzione artistica un capitolo a parte va riservato alle perle di vetro, che si producono a Murano fin dal Trecento.
“Le perle possono essere di tre tipi: di “conteria” (presenti dal XIV secolo, piccolissime e monocrome, ora non più in produzione), “rosetta” (inventate nel XV secolo, nascono da canne forate composte da più strati policromi) o “a lume” (risalenti al Seicento, si ottengono colando su un filo metallico le canne di vetro pieno di diversi colori, scaldate a lume, creando così disegni e varianti infinite). Dal 2021 l’arte delle perle di vetro è patrimonio immateriale dell'Unesco”.
Quali sono le aree geografiche che hanno maggior rilevanza in termini di fatturato?
“Il mercato è soprattutto internazionale, europeo ed extra europeo (in particolare Nord America ed Estremo Oriente, o comunque mercati con propensione ad acquistare prodotti di fascia alta). Si tratta, però, di situazioni molto dinamiche e frammentate, che possono variare di anno in anno, anche sensibilmente, in base alle commesse ricevute”.
Una bellezza unica che non sfiorisce nel tempo. Gli oggetti e i complementi d’arredo made in Murano ornano e colorano tutti gli ambienti
La sostenibilità è un tema dal quale oggi non si può prescindere. Cosa fa il Consorzio per favorire una interazione responsabile con l’ambiente?
“Sono allo studio soluzioni alternative per alimentare i forni di produzione come, ad esempio, un nuovo forno ibrido che utilizza a seconda della fase di riscaldamento gas ed energia elettrica che avrebbe il vantaggio di ridurre i costi di energia necessari e consentirebbe di utilizzare un’energia più green”.
Favorire ed incentivare la ricerca e l’innovazione per individuare forni nuovi e più efficienti sono percorsi virtuosi da sostenere a beneficio del settore e dell’intera società. Rendere il riciclo e lo smaltimento del vetro più efficace ed efficiente e al contempo meno oneroso per le aziende costituisce un altro elemento importante da tenere in considerazione in funzione dell’ecosostenibilità complessiva del sistema.
“Su questo tema abbiamo già fatto passi concreti. Re-hub, una start up di Murano, ha ideato un processo in grado di trasformare il vetro di scarto in una specie di pasta morbida che può essere modellata a mano, ma anche tramite stampanti 3D o utilizzando tecniche a iniezione, a temperatura ambiente, consentendo così un notevole risparmio energetico. Processo che consente pertanto di trasformare uno scarto di vetro in un prodotto nuovo. Sempre nel campo dell'energia green stiamo valutando l’opportunità di creare una comunità energetica attraverso lo sviluppo di un impianto fotovoltaico da circa 20 MW proposto dalla società Agnes all'interno della zona degradata di Sacca San Mattia. L’energia rinnovabile prodotta dall'impianto fornirebbe una concreta possibilità di decarbonizzazione del settore”.
Una bellezza unica che non sfiorisce nel tempo. Qual è l’impatto dei giovani con il vetro di Murano? Avete ampliato la gamma di prodotti, c’è qualcosa in particolare che attira le nuove generazioni?
“Il vetro di Murano ha meno appeal per le nuove generazioni, soprattutto quelle italiane, rispetto a quelle degli anni ’60 e ’70. L’oggetto, popolare per i genitori e i nonni, è diventato sempre meno “cool” per gli under 40.
Operazioni culturali, come il festival “The Venice Glass Week” e le collaborazioni sempre più mirate con giovani designer, stanno invece mettendo sotto una nuova luce una materia che a Venezia conta una tradizione millenaria. Resta sempre alto l’interesse nei confronti dei prodotti classici dell’alto artigianato muranese (specchi, vasi e lampadari di cristallo, etc) nel mondo luxury, che coinvolge anche fasce under 40 in diverse parti del mondo”.