Milano Home incontra Daniela Ubaldi Verga, titolare di Casalinghi Mambriani. Un assortimento di circa 30.000 referenze, con tutto quello che può servire in casa e soprattutto in cucina. Una bottega storica che utilizza in modo creativo anche tiktok
Una bottega storica milanese quella di Casalinghi Mambriani, in via Belfiore 14 a Milano, fondata nel 1920 da Ettore Mambriani e ora alla sua quarta generazione con Tommaso Vertemati, a cui sono state consegnate la targa “Bottega Storica del Comune di Milano” e quella di "Negozio Storico della Lombardia”, come riconoscimento per il lavoro e l'impegno quotidiano messo a servizio dei clienti da 104 anni e come testimonianza di cultura e tradizione per tutta la città.
Come definisce lo stile del suo negozio?
La nostra è una bottega, ovvero un negozio che ha tanti articoli, sempre del mondo casa. Spaziamo dalla guarnizione per la moka ai servizi di piatti e bicchieri passando per la cesteria e i piccoli elettrodomestici. Al momento abbiamo circa 30.000 referenze, tutto quello che può servire in casa e soprattutto in cucina.
Chi sono i suoi clienti?
La nostra clientela è varia, non ci proponiamo a una categoria in particolare perché avendo tanti articoli possiamo servire tanti clienti dal privato alla ristorazione. Negli ultimi anni sono tanti i giovani che si stanno appassionando alla cucina spinti anche dai media e dal periodo che hanno passato a casa per la pandemia
Avete un e-commerce e dei social media, come li utilizzate?
Abbiamo un e-commerce che utilizziamo soprattutto per le liste nozze e abbiamo notato come questo strumento ci abbia aiutato negli ultimi anni perché tanti clienti vivono all’estero o in tutta Italia questo permette di raggiungerli facilmente. I social media li abbiamo sempre avuti, con la pandemia ci hanno aiutato a raggiungere tanti clienti che non ci conoscevano. Utilizziamo soprattutto Instagram, Facebook e tiktok per cercare di far capire a cosa servono determinati strumenti e chiediamo ai clienti di scriverci curiosità o metodi di impiego dei vari accessori
Quali caratteristiche devono avere i brand e i prodotti che seleziona per il negozio?
Come prima cosa guardiamo sempre a come è fatto un articolo, quindi la robustezza e l’affidabilita. Cerchiamo di prediligere articoli Made in Italy anche se soprattutto negli ultimi anni è diventato sempre più difficile. Tanti articoli prima di proporli li testiamo, soprattutto tutto il mondo cottura, le padelle le proviamo per cercare di capire pregi e difetti da poter poi “portare” al consumatore finale
Qual è la categoria di prodotti che maggiormente vende? Quali nuove categorie di prodotti le piacerebbe inserire in negozio?
Sicuramente tutto quello che riguarda la categoria della cottura, siamo specializzati in pentole e padelle e cerchiamo sempre di aggiornarci per capire cosa il mercato propone. Giriamo tanto per fiere ed eventi per inserire sempre nuovi prodotti anche se non c’è una categoria precisa di novità.
Che cosa fa per attirare i clienti?
L’uso dei social ci ha aiutato molto per far capire la profondità di gamma di articoli che abbiamo rivolto, inizialmente, ai più giovani ma poi abbiamo visto come tanti clienti che non ci conoscevano sono venuti a trovarci, soprattutto clientela che viene da fuori Milano o dall’altra parte della città. Spesso facciamo dimostrazioni, per quello che ci permette lo spazio, per far vedere l’uso di accessori o per permettere ai clienti di fare domande agli chef o promoter che vengono per l’evento.
Qual è la sfida più grande che un negozio deve affrontare oggi?
Di sfide c’è ne sono tante tutti i giorni, dalla pandemia alla chiusura di Suez, dal costo delle materie prime al problema che le aziende non fanno più magazzino, ma ora forse il far capire la qualità di un prodotto è diventato piu complesso anche perché oggi la concorrenza tra aziende è maggiore che in passato e a differenza del passato c’è un uso maggiore di Internet che non sempre viene utilizzato nel modo opportuno, spesso ci si sofferma su recensioni o articoli fuorvianti.
Come migliorerebbe la relazione con i fornitori?
Noi abbiamo circa 200 fornitori e spesso diventa difficile poter instaurare una relazione stabile, forse negli ultimi anni è venuta a mancare, non per tutti, la formazione sul prodotto. Tante sono le aziende che per superare gli ostacoli hanno deciso di ampliare l’offerta abbassando la qualità e tagliando sulla formazione degli agenti che cambiano troppo spesso.
Qual è la cosa che le piace di più nel suo lavoro?
Sicuramente da una parte la ricerca del prodotto e dall’altra la relazione con i clienti perché è fondamentale per la prima. È proprio dalle richieste e dalle domande che mi fanno i clienti che poi mi aiutano nel cercare novità o soluzioni sempre nuove.