Un futuro che si fonda sul replicare quello che è stato il passato non ha più senso, è un modello superato. C’è bisogno di un nuovo racconto, creatività e strategia
Milano Home incontra durante il convegno di Brand Power, Laura Rolle, fondatrice & Head of Research di Blue Eggs, la prima realtà internazionale specializzata in progettazione di innovazioni attraverso la decodifica dei Deep Trend™.
“I Deep Trend sono modelli collettivi che si evolvono. È fondamentale analizzarli e poterli intercettare al fine di offrire il tempo necessario per creare progetti condivisi rispettando i tempi industriali di produzione, soprattutto quando si vuole essere innovativi.
L’innovazione tecnologica è necessaria ma da sola non è sufficiente, bisogna portare le persone a pensare in maniera innovativa. Il consumatore vuole storie capaci di entrare nel suo immaginario”.
Laura Rolle è fondatrice & Head of Research di Blue Eggs, la prima realtà internazionale specializzata in progettazione di innovazioni attraverso la decodifica dei Deep Trend™. Ricercatrice, docente universitaria, formatrice e speaker, Rolle è considerata una delle maggiori esponenti internazionali della sociosemiotica applicata al marketing, alla comunicazione e all’innovazione.
È possibile tracciare i Deep Trend del mondo dell’oggettistica e della casa?
“Domanda insidiosa cui è arduo, se non impossibile, dare una risposta. Il futuro è tutto da scrivere, se ne possono cogliere alcuni segnali ma non tali da poter disegnare uno scenario ben definito. La trasformazione è un processo che sta investendo un assetto che molti, a torto, ritenevano consolidato e prevedibile ragionando su schemi che si sono rilevati fallaci.
Le soluzioni che oggi ci sembrano adeguate non saranno in grado di rispondere in maniera concreta ed efficace alle esigenze che si manifesteranno nel breve periodo. Un futuro che si fonda sul replicare quello che è stato il passato non ha più senso, è un modello superato. C’è bisogno di un nuovo racconto, creatività e strategia procederanno di pari passo per disegnare un percorso che deve essere condiviso da tutte gli attori della filiera. È in atto un mutamento trasversale che richiede duttilità e capacità di rinnovarsi, due aspetti che stanno assumendo un peso specifico nella valutazione del consumatore e che sono strategici per l’intera comunità. Cambia la concezione temporale così come andranno ripensati e rimodellati gli spazi rivolti al consumo e al tempo libero con ricadute sui canali di distribuzione e su tutta la macchina organizzativa. Non da ultimo, le relazioni umane saranno sempre al centro di ogni modello comportamentale, non si può prescindere da una etica delle relazioni che è il caposaldo di qualunque strategia produttiva e comunicativa”.
In più occasioni lei ha sostenuto che il futuro sarà sempre meno prevedibile, l’assurdo ci salverà…
“Occorre uscire dagli schemi tradizionali, una visione ancorata all’oggi non ha ragion d’essere e rappresenta un limite che impedisce di guardare oltre. Volgere lo sguardo al passato pensando di attingere a elementi e soluzioni da proporre per pilotare il futuro è insensato. Occorre perdersi per ritrovarsi, oggi viviamo nell’’economia della ricreazione’.
Non è più possibile ragionare mettendo al centro le esigenze del singolo, quello che conta sono le esperienze collettive. Prendiamo la casa, è multifunzionale, è un luogo che deve soddisfare le esigenze di un insieme di persone e per assecondare questa necessità bisogna saper combinare oggetti diversi da proporre in un ambiente domestico che è progressivamente mutato. Questo nuovo modo di interpretare i bisogni e le necessità vale anche per i negozi e per il mondo dell’ospitalità in generale”.