Mori: l’innovazione come modo di essere
Retail evolution

Mori: l’innovazione come modo di essere

Narrazione, scenografia, attenzione alle nuove tecnologie. Siamo andati da Mori a Brescia, negozio in cui si trovano i brand del lusso più prestigiosi, i marchi più tradizionali, i più attuali, i designer più innovativi e tante idee originali. Abbiamo scoperto almeno quattro principali punti di forza: la selezione dei prodotti, la passione per il proprio lavoro; la competenza dei meccanismi che muovono il settore; la conoscenza del consumatore. Francesca Mori, co-titolare del negozio, ce li racconta in questa intervista.

 

 

Che cos’è il lusso oggi e qual è il valore di avere in negozio brand prestigiosi?

 

Il lusso è un concetto in divenire, cambia nel tempo ed assume, anche a seconda della categoria merceologica, significati differenti. Non solo: la percezione del lusso è sicuramente molto soggettiva e darne una definizione assoluta diventa impossibile.

 

Oggi pensando al lusso viene meno quello che è l’aspetto ostentativo a favore di valori quali la sostenibilità, l’artigianalità e l’esclusività: sono sicuramente queste le principali tendenze che caratterizzano la ricerca dell’oggetto “di lusso” all’interno del negozio.

 

Per essere considerato di lusso, un bene deve comunque rispettare alcune caratteristiche fondamentali:

l’esclusività, l’alta qualità, il prezzo elevato e l’offerta in un punto vendita qualificato.

 

Il ruolo del brand, del marchio di lusso, all’interno del negozio è importante, proprio perché partecipa a qualificare il punto vendita laddove la distribuzione sia realmente selettiva (non sempre i marchi tengono conto in modo adeguato di questo aspetto).

Qualità, immagine e marchi di prestigio, servono a dare quel valore aggiunto che giustificano anche il prezzo maggiore dei beni di lusso e proprio quel valore porterà il cliente a scegliere il nostro negozio rispetto ad un altro.

 

 

Perché si compra oggi un oggetto prestigioso e chi è il cliente che lo compra?

 

Venuta meno la funzione ostentativa del lusso, diciamo che l’acquisto di un oggetto prestigioso è finalizzato oggi ad accrescere il proprio piacere personale, non più a comunicare ricchezza e status sociale. Attraverso l’acquisto di un bene di lusso, si vuole trasmettere un messaggio di buon gusto e capacità di scelta: il prezzo è quindi un fattore necessario, ma non sufficiente perché deve essere accompagnato dalla qualità, dall’estetica e dalla cultura.

 

Il consumatore tipo del bene di lusso vuole comunicare il proprio io, la propria cultura: è disposto a spendere, ma in cambio vuole qualità ed esclusività.

 

Grande attenzione al momento dell’acquisto anche all’aspetto estetico sia del bene che del contesto in cui è presentato: riuscire a distinguersi su questo piano può rappresentare la differenza nei confronti della concorrenza. Per questo tipo di cliente il prezzo ha invece un valore marginale perché la propensione alla spesa è molto forte.

 

 

C’è spazio nel mondo del retail per le nuove generazioni? Se sì che contributo possono dare all’evoluzione di questo settore?

 

Il negozio fisico è sicuramente destinato a trasformarsi, così come ha dovuto fare nel corso degli ultimi anni. I negozi sono comunque spazi che devono soddisfare in termini scenografici, di prodotto e di servizio, le esigenze di un pubblico che cambia, che cresce, che evolve.

 

Le nuove generazioni sono destinate a compiere queste trasformazioni, sono indispensabili in realtà al loro compimento proprio perché in grado di cogliere se non di prevedere quali saranno le evoluzioni sociali ed i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto.

 

Nativi digitali, capaci di muoversi da una piattaforma all’altra con estrema disinvoltura, sembrano comunque esprimere già oggi una preferenza all’acquisto in store: prediligono i negozi fisici, ma si aspettano di potervi interagire in modo nuovo, in modo social.

 

Possiamo pensare di ipotizzare alcune delle macro-trasformazioni a cui assisteremo:

 

Digitalizzazione ed innovazione tecnologica. I giovani sono decisamente sensibili al cambiamento, all’aggiornamento, alla comprensione delle nuove tecnologie.

 

Commistione tra il mondo reale ed il mondo virtuale. Abituati ad essere perennemente online, perennemente connessi, con l’imporsi dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata, i ragazzi si aspettano di poter vivere esperienze simili anche all’interno degli store. È ipotizzabile riescano dunque a compiere questa fusione tra reale e virtuale ed a dar vita ad un’esperienza coinvolgente e collettiva all’interno dei nostri negozi.

 

Importanza del feedback. Rispetto alla nostra generazione, le prossime non subiscono passivamente il prodotto od il servizio, non si accontentano della narrazione che gli viene proposta: si esprimono, commentano, giudicano, condividono. L’importanza di ottenere feedback e recensioni positive diventa fondamentale: prodotti, ambienti e servizi andranno curati e concepiti tenendone conto.

 

Innovazione come modo di essere. Noi “bottegai” siamo abituati ad interventi mirati, a progetti definiti: per noi innovare ha significato realizzare e-commerce e identità digitali. In futuro, l’innovazione diventa uno stato, una condizione costantemente in essere, non riguarda un ambito o l’altro: è un processo costante.

 

 

Che cosa caratterizza maggiormente la vostra attività e vi rende unici?

 

Il nostro negozio è perennemente in evoluzione, ma alcuni aspetti pur modificandosi nel tempo, restano distintivi.

 

Innanzitutto, è un negozio molto grande, sviluppato su due piani ed in grado di accogliere e sostenere anche prodotti molto diversi tra lori: dal marchio di lusso, al piccolo ceramista veneto; dai brand di tradizione ai marchi emergenti e più innovativi.

 

Da sempre, inoltre, investiamo moltissimo nella “scenografia”: il negozio, i suoi spazi e le vetrine sono mensilmente oggetto di una rivoluzione che diventa funzionale alla narrazione del prodotto che viene messo in evidenza.

 

Il nostro obiettivo è rendere l’acquisto in negozio un momento immersivo, un’esperienza, rendere il nostro pubblico parte integrante di un racconto in divenire.