AI Threadscapes è un progetto promosso dal Lanificio Leo e Milano Home che mira a mettere in risalto la visione della progettazione design oriented e le sue relazioni con l’intelligenza artificiale
Si chiama AI Threadscapes, ed è un focus su come si arriva ad applicare e utilizzare la potenzialità della tecnologia tessile di nuova generazione in maniera non convenzionale, mettendo in evidenza il processo anziché il prodotto finale. Una sorta di progettazione dell’esperienza che mette al centro il design oriented ricorrendo a un approccio innovativo – quello del design computazionale e delle relazioni con l’intelligenza artificiale –, mediante l’utilizzo di una macchina tessile di ultima generazione e di sistemi software che aiutano l’utente a co-creare.
La progettazione parametrica è un processo che sta trovando largo spazio nei campi dell’ingegneria, dell’architettura e del design. In pratica, altro non è se non un progetto creativo che utilizza numeri e dati in forma di algoritmi per individuare soluzioni progettuali, riducendo i costi e dando origine a un numero infinito di varianti di uno stesso modello.
“Si tratta di un progetto innovativo per la prima volta portato all’interno di una struttura fieristica – spiega Emilio Leo, architetto, titolare e direttore creativo del Lanificio Leo, promotore dell’iniziativa organizzata in collaborazione con Milano Home – che si avvale della partnership di Gianluca Monaco e Melani De Luca, designer e ricercatori che hanno concepito e messo a punto il software generativo e il concept creativo alla base della performance”; Mandarin Knitting Technology, azienda italiana che produce tecnologia di maglieria jacquard 4.0 che verrà utilizzata per la performance di produzione e che è alla base di tutta la nostra innovazione di prodotto introdotta a partire dal 2020, grazie appunto all'acquisizione di questa tipologia di macchine e al loro impiego nel mondo dell'home decor e del timeless fashion; Rubbettino Print e Positional – aziende che fanno parte del gruppo Rubbettino che da cinquanta anni opera nel campo manifatturiero ed editoriale – che fornirà gli arredi in cartone alveolare della collezione EXPO e esporrà la collezione di taccuini TERRA;
Può spiegare la finalità dell’iniziativa?
“Si tratta di guardare da una prospettiva diversa al comparto manifatturiero italiano. L’intenzione è quella di indagare, approfondire e mettere in scena gli aspetti tecnici ed estetici della produzione mettendo al centro l’artigianato 4.0, che usa massivamente il potenziale offerto dalle nuove tecnologie. Con l’ausilio di una macchina tessile di ultima generazione sarà possibile avere direttamente dal vivo una reale esperienza di produzione e il visitatore potrà contribuire a realizzare “creativamente” il design che successivamente potrebbe diventare un plaid o una sciarpa. Immediatamente dopo potrà assistere live alla produzione di un “sample” del suo progetto, portando a casa una sorta di souvenir che immortala l’esperienza di co-creazione e di manifattura on-demand”.
La tecnologia di maglieria jacquard elettronica, concepita e usata in larga misura per la produzione di capi legati al mondo del fashion, al Lanificio Leo viene invece usata per esplorare i rapporti tra potenzialità del disegno digitale e manifattura digitale”, aggiunge Leo.
Qual è il messaggio che si propone di trasmettere attraverso AI Threadscapes?
“Più che un messaggio è corretto parlare di una nuova visione e di un diverso modo di relazionarsi con il mondo del lavoro. È doveroso riservare la massima attenzione al tipo di produzione che c’è dietro alle cose. Rimettere al centro insieme alla qualità del progetto e al suo significato anche il processo di produzione significa tornare a parlare di comprensione rapporto tra valore e costo. Sicuramente l’approccio alla co-creazione e alla manifattura on-demand sarà nel prossimo futuro una delle reali strade per percorrere a mio avviso la ‘sostenibilità sostenibile”.
Attenzione all’ambiente che si relaziona con la singolarità della produzione
“Sicuramente produrre meglio e meno significa realmente cominciare a risolvere il problema dell’over produzione che sappiamo essere alla base di enormi problemi ambientali oltre che etici.
AI Threadscapes vuole indicare alle aziende a intraprendere un nuovo percorso mediante un approccio più consapevole. Utilizzando questo processo non si progetta un esito finale ma un sistema per generare migliaia di variazioni”.
Un racconto che ha nella storia del Lanificio Leo il suo riscontro più immediato e significativo. Fondato nel 1873 a Soveria Mannelli, comune che conta meno di 3mila abitanti in provincia di Catanzaro, dopo oltre 150 anni di attività oggi l’azienda tradizionale conserva le caratteristiche di artigianalità del “Made in Italy di Patrimonio” ma ha assunto le vesti di un vero e proprio hub di design che convive con il museo d’impresa, integrato costantemente con attrezzature di ultima generazione, inventando letteralmente in Italia oltre venti anni fa il rapporto tra tessile e design.
Salvaguardata l’identità della produzione, patrimonio che va custodito e preservato nel tempo, oggi il Lanificio Leo è una realtà che si è espansa su tutto il territorio nazionale con una forte propensione all’export, in particolare negli stati del Nord Europa, con Norvegia e Germania a far da capofila.
“Non è la tecnologia che crea le cose, ma l’idea che le fa muovere”, recita l’adagio del Lanificio Leo. Le antiche macchine insieme alle più recenti tecnologie e la sapienza
dell’insostituibile lavoro manuale si muovono al ritmo di idee nuove,
creando prodotti contemporanei che rispettano la tradizione.
Prima di essere oggetti tessili espressione dello stato dell’arte del settore, i prodotti sono vere e proprie superfici narrative
che accolgono e interpretano le idee e i linguaggi di designer contemporanei.