EGO Concept Store: la vera forza dei negozi è nelle relazioni umane
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EGO Concept Store: la vera forza dei negozi è nelle relazioni umane

 

“Ciò che distingue un negozio fisico è l'esperienza, il contatto umano, la cura nei dettagli. Elementi che né le grandi catene né il commercio online potranno mai replicare”, dice Sara Ugo Baudino. 

 

“Mi aspetto che la prossima edizione di Milano Home prosegua sulla strada intrapresa nella prima edizione, riservando un’attenzione particolare ai piccoli produttori”

 

Quasi 5.000 mq di spazio espositivo con un mix eclettico di prodotti tra casa, moda e design. EGO Concept Store è un ambiente suggestivo e in continuo cambiamento la cui sede è a Vado Ligure, non distante da Savona.

 

Il primo piano è dedicato alla casa: pezzi d'arredamento, lampade e chandelier, biancheria per la camera da letto e il salotto, tessile da cucina, articoli per il bagno. E ancora quadri, fiori, specchi, profumazioni d'ambiente e candele.  Tante idee regalo e la possibilità di creare liste nozze.

 

Il secondo piano è riservato alla moda uomo e donna, dall'abbigliamento classico ed elegante a quello più casual e sportivo. Non manca un reparto rivolto alla cerimonia: con abiti da cocktail per lei e abiti formali, frac e smoking per lui.

 

Una realtà a conduzione familiare, oggi alla terza generazione, nata oltre 50 anni fa con nonno Enrico. Un banco di tessuti sul mercato, un piccolo negozio di biancheria per la casa, l'entrata in attività del figlio Dario – mancato biologo marino per proseguire e dare un’impronta manageriale all’attività – insieme alla moglie Graziella alla fine degli anni Sessanta. Nel 1969 ecco il primo negozio di abbigliamento uomo e donna. Negli anni ‘90 la famiglia Baudino arriva a gestire cinque attività commerciali nel centro di Vado Ligure. Nel 1998 il grande passo: un unico grande negozio di nome EGO e l'entrata in azienda delle tre figlie, Eva, Sara e Chiara.

 

“È stato mio padre Dario a imprimere la svolta, sua l’idea di unire tutte le attività” – dice Sara Ego Baudino, che da dieci anni gestisce il settore dedicato al mondo home.

 

“Da noi i clienti trovano ricerca, qualità, innovazione, ma anche quella competenza e cortesia che fanno la differenza. Sanno di poter contare su un’offerta sempre in evoluzione e su un team pronto ad accoglierli con professionalità. Ma la vera forza di EGOSTORE sta nei rapporti umani: rispetto e attenzione per ogni cliente, valori che sembrano scontati ma che oggi sono più rari che mai. C’è un gran lavoro di squadra, a tal proposito mi piace sottolineare il gran contributo offerto dal ‘dream team” composto da Rosa, Elisa, Giusy e Stefania”.

 

“La prima edizione edizione di Milano Home l’ho trovata particolarmente fresca, con una prospettiva più ampia, un risultato raro nelle fiere italiane”

 

 

 

Con quale approccio, oggi, il titolare di un negozio dovrebbe visitare Milano Home? Cosa le è piaciuto, in particolare, della passata edizione?

 

“Le fiere sono, per definizione, un luogo di scambio e incontro. Non importa quanto grande o internazionale possa essere un evento: è sempre fondamentale partecipare. La passata edizione di Milano Home l’ho trovata particolarmente fresca, con una prospettiva più ampia, un risultato raro nelle fiere italiane, ad eccezione della moda e del Salone del Mobile. Mi aspetto che la prossima edizione continui su questa strada, approfondendo in particolare due aspetti: un focus su come l’Intelligenza Artificiale possa essere integrata nelle relazioni tra azienda, punto vendita e cliente, magari attraverso incontri mirati che ‘insegnino’ qualcosa di concreto. Un’attenzione particolare ai piccoli produttori. Stand di piccole realtà, magari start-up che non possono sostenere i costi elevati degli spazi espositivi tradizionali, ma che rendono uniche le nostre vetrine agli occhi dei clienti.

 

Ho trovato gli spazi centrali davvero coinvolgenti, con moodboard densi di spunti interessanti e l'artista che, usando nastri, creava quadri tridimensionali. Un’esperienza immersiva davvero stimolante!”

 

 

Quale strada devono intraprendere i negozi per continuare a crescere e ad evolvere?

 

“La crescita passa dalla capacità di mettersi costantemente in discussione, mantenendo un fermento positivo che non perda di vista le proprie origini e i punti di forza. L'innovazione è fondamentale, ma ciò che distingue un negozio fisico è l'esperienza: il contatto umano, la cura nei dettagli e un servizio costruito sulle reali esigenze del cliente. Sono questi gli elementi che né le grandi catene né il commercio online potranno mai replicare. È proprio qui che risiede il nostro vero potenziale: non offrire solo prodotti, ma creare un’esperienza fatta di autenticità, passione e attenzione. Questa è la strada che abbiamo deciso di perseguire e siamo convinti che sia quella giusta per noi”.

 

 

Fidelizzare un cliente è come prendersi cura di una pianta: richiede attenzione quotidiana e la capacità di adattarsi ai cambiamenti esterni

 

 

Le filiere sono importanti per raggiungere nuovi livelli di sostenibilità, sviluppo, responsabilità ambientale e sociale?

 

“Oggi la sostenibilità non è più un'opzione, ma una necessità. Sebbene il settore dell’arredo e del tessile sia partito un po’ in ritardo e in modo non uniforme, siamo di fronte a una svolta inevitabile. La sfida più grande è quella di imparare a guardare oltre il marchio o la qualità apparente, per capire davvero l’impatto che ogni prodotto ha sull’ambiente, dal momento in cui viene concepito fino al suo smaltimento. Non si tratta più solo di design o funzionalità, ma di responsabilità. Le nuove generazioni, in particolare gli under 25, sono sempre più attente a queste tematiche, e il loro approccio spinge il settore a migliorare. Le filiere sono cruciali: adottare materiali e processi sostenibili è la via per uno sviluppo responsabile che guarda al futuro”.

 

 

Quali leve utilizza per attirare i clienti e fidelizzare il rapporto?

 

“La costanza è la chiave di tutto. Fidelizzare un cliente è come prendersi cura di una pianta: richiede attenzione quotidiana e la capacità di adattarsi ai cambiamenti esterni. Non basta avere un buon assortimento o un negozio ben allestito; serve una squadra di collaboratori appassionati, che coltivano un rapporto diretto e personale con i clienti. Essere presenti, 7 giorni su 7, è parte del nostro impegno, così come lo è mantenere viva la tradizione che ci accompagna dagli anni Sessanta. Siamo alla terza generazione, e portiamo avanti questo negozio con un mix di amore, un pizzico di follia e, naturalmente, tanto impegno. EGOSTORE non è solo un punto vendita, è la nostra casa, e chiunque entri deve sentirsi parte di questa storia”.

 

 

È necessario che i fornitori capiscano che la gestione dei minimi per spedizione non è più al passo con i tempi

 

 

Stakeholder, consumatori, clienti acquisiti e potenziali. Come far arrivare a ciascuno di essi comunicazioni chiare e mirate? Internet è un alleato o un concorrente?

 

“Noi non vendiamo online. Questa decisione, presa anni fa, avrebbe richiesto l'apertura di una nuova azienda. La comunicazione è sempre stata nel nostro DNA: siamo passati dai manifesti negli anni '70 alla radio, ai giornali e agli spot televisivi. Oggi, come molti, utilizziamo i social media, ma il legame con i nostri clienti è più diretto. Abbiamo una community affezionata, con cui comunichiamo tramite e-mail e WhatsApp, non solo per informarli delle promozioni, ma per farli sentire parte di quello che accade all'interno di EGOSTORE. Su richiesta, spediamo in tutta Italia, una sorta di vendita online su misura.

 

Il territorio su cui operiamo ha una caratteristica propria: la provincia di Savona è la più vecchia d’Italia, pertanto, quando ci si rivolge a questa fascia d’utenza occorre impostare una particolare strategia comunicativa. Instagram è determinante ma Facebook ha ancora un senso.

 

Quanto a Internet è una componente fondamentale per qualsiasi attività commerciale, ma spesso viene frainteso e ridotto a un mezzo per ‘svendere’, danneggiando sia la rete retail che i marchi stessi. Non dovrebbe essere un concorrente, ma uno strumento da utilizzare con consapevolezza, strategia e altrettanta correttezza”.

 

 

Come seleziona i fornitori? Quali sono, se esistono, le principali criticità nel rapporto?

 

“Senza i fornitori, il nostro negozio non esisterebbe! Non ho mai creduto nelle private label, e la nostra storia familiare parla di collaborazioni che ho letteralmente ereditato da mio nonno. Col tempo, abbiamo aperto le porte a fornitori internazionali e piccoli artigiani, ampliando l’assortimento con realtà che condividono i nostri valori. La selezione si basa su rapporti duraturi e di fiducia ma lascio sempre spazio per le novità, perché è importante rinnovarsi. Ci sono due momenti chiave che animano il nostro store: il Mercatino di Natale e la Casa al Mare, attesi e amatissimi sia dai locali che dai turisti.

 

Le criticità? Recentemente abbiamo avuto qualche problema con le consegne. Credo sia necessario che i fornitori capiscano che la gestione dei minimi per spedizione non è più al passo con i tempi: i negozi, oggi, sono veri showroom e non possono permettersi di mantenere grandi scorte in magazzino. Le consegne dovrebbero essere digitalizzate, rapide, come accade negli shop online, e mi auguro che piattaforme B2B diventino uno standard per semplificare i riassortimenti”.