Con Shapeless è il cliente a dare forma ai suoi vasi
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Con Shapeless è il cliente a dare forma ai suoi vasi

Benvenuti nel futuro in cui il designer dà un input al prodotto con il valore estetico e i clienti lo completano come desiderano. I giovani sono nativi della tecnologia, pertanto bisogna offrirgli l’innovazione e l’unicità

 

 

 

 

Mettere al centro il cliente rendendolo protagonista nella fase di realizzazione del prodotto. Anzi, è proprio l’acquirente a indossare le vesti del designer. Non è utopia ma un’idea che è già realtà grazie a Shapeless, brand siciliano creato dal giovane architetto Angelo Larecchiuta.

“Shapeless significa senza una forma chiara, che può assumere infinite forme. È il cliente a dare forma al proprio oggetto, partendo da un modello di alto design da me concepito e sviluppato da chi porterà a casa il prodotto”.

 

 

Come e quando è nata questa idea originale?

 

“La città di Palermo, capitale dell'architettura arabo-normanna, insieme alle mie esperienze estere mi hanno dato la possibilità di aprire la mente e pensare fuori dagli schemi.  Durante il mio Erasmus in Germania, nel 2016, sono venuto a conoscenza di alcune tecniche di modellazione parametrica che ho messo in pratica per tutto il periodo covid, esplorando le potenzialità e la versatilità della stampa 3D.  Da quel momento in poi ho voluto concretizzare la mia passione creando un brand di oggetti decorativi unici e originali”.

 

Design e futuro, cliente creativo, zero rifiuto e zero emissioni. Sono i tre valori fondanti di Shapeless, la prima azienda italiana che offre la possibilità di personalizzare vasi in 3D

 

“Con le stampanti 3D realizziamo i nostri oggetti di design solo su commessa, senza sprechi di materiale e senza scorte di magazzino, creando un ciclo produttivo sostenibile”.

 

 

Perché ha scelto di partire dai vasi?

 

“Attraverso il vaso posso raccontare la mia storia dando vita a delle forme uniche ed ero sicuro che anche altre persone, come me, preferivano qualcosa di originale e personalizzabile. In futuro penso di dedicarmi anche al mondo delle lampade e ai complementi d’arredo”.

 

L’amore verso il design è stato sempre presente. Da qui la scelta della facoltà di architettura, un percorso accademico all’insegna dell’eccellenza, anni durante i quali la passione verso le forme architettoniche contemporanee e il design sono maturati sempre più, fortificando la forma mentis del progetto e della bellezza.

 

L’attività avviata dal nonno e poi ereditata dalla famiglia – vendita di mobili classici che nel corso degli anni si è ampliata fino a comprendere oggettistica per la casa rivisitata in chiave moderna – gli ha fornito un approfondimento nel settore dell’Industrial design e nella conoscenza del mercato.

 

 

Ci racconta la sua storia? Il rapporto con le forme, il legame con l’attività della sua famiglia, l’innovazione e la sua capacità di essere cittadino del mondo, proponendo qualcosa di nuovo?

 

Fin da bambino sono stato affascinato dall'architettura storica e non solo. Crescendo, sono rimasto colpito dalle forme contemporanee utilizzate negli spazi pubblici da architetti come Zaha Hadid, Frank Gehry e MAD architecs.

 

Le forme organiche e la loro complessità sono diventate la mia passione e la mia ossessione, ma vedere le idee e le forme nel mondo delle costruzioni richiede molto tempo per essere realizzate e a me piacciono le cose veloci, quasi immediate, per questo motivo mi sono avvicinato al design del prodotto la cui realizzazione è  più veloce e ancora di più con la stampa 3d. Quest’ultima, inoltre, mi dà la possibilità di realizzare le idee in un paio d'ore e nelle forme ogni volta diverse dalla precedente.

 

Il negozio è stato sicuramente un’esperienza di approfondimento conoscitivo del settore dei complementi di arredo e del mercato ma quello che faccio oggi con la mia azienda è completamente diverso, nuovo ed innovativo.

 

Infatti Shapeless non è un rivenditore, ma è un Brand di design, che parte dall’idea del progetto di un vaso decorativo (in questo caso) passando alla produzione con materiali naturali e alla successiva fase di vendita diretta al cliente finale oppure ai vari rivenditori. Il tutto in maniera inclusiva e tech, rendendo il cliente partecipe del proprio acquisto”.

 

Il New York City Journal l’ha inserita tra i 10 top interior designer più brillanti e creativi. Unico italiano della lista, un riconoscimento più che gratificante

 

“Si, è stata una notizia bella quanto inaspettata. Il NYC Journal mi ha contattato per inserirmi nel loro articolo: “top 10 interior designers to look out for in 2024”. Interior designer è qui inteso più che altro come brand di design nel settore home decor, infatti Shapeless viene identificato tra le piccole realtà emergenti, innovative ed eco-friendly”. 

 

Per me è stata sicuramente una grande sorpresa e una bella soddisfazione perché mi fa capire che il mio brand di design è innovativo e originale. 

 

Attraverso un configuratore il cliente può crearsi il suo oggetto unico e originale

 

 

Cosa le piace, in particolare, della sua attività?

 

“Creare forme contemporanee e generare del design per dare un tocco di originalità all’ambiente dove vengono inserite le collezioni. 

 

Ritengo sia opportuno dialogare con le persone, il potenziale acquirente va coinvolto nel processo di realizzazione.  Il mio brand mette al centro il cliente, rendendolo partecipe nella fase di scelta del prodotto. Attraverso un configuratore il cliente può crearsi il suo oggetto unico e originale.  Allo stesso tempo nel brand sono in vendita le mie collezioni di design disponibili in vari colori e dimensioni. Anche tra gli oggetti di collezione, Shapeless dà importanza ai bisogni del cliente, infatti nei vari design è possibile richiedere una misura personalizzata”.

 

 

Quali leve adopera per attirare i clienti e fidelizzare il rapporto?

 

“L’articolo del NYC journal è un ottimo biglietto da visita. Ciò detto, invio email ai leads per sensibilizzarli all’acquisto e racconto la mia storia con l’ausilio dei social per costruire un personal brand e grazie ai social riesco a veicolare l’immagine aziendale”.

 

 

Quali sono le peculiarità della sua attività e cosa fa per differenziarsi dai potenziali competitor?

 

“Viviamo in un mondo dove le persone vogliono essere protagoniste, dove i clienti vorrebbero essere coinvolti durante le fasi di acquisto. Ho quindi pensato di offrire questa opportunità a tutti, ognuno può lasciare il proprio segno diventando co-designer. Nel mondo di oggi il consumatore è molto più consapevole e informato rispetto al passato e tutti i giorni navigando sui social network, leggendo le riviste, ascoltando le notizie inconsciamente memorizziamo informazioni come colori, numeri, forme, e quando dobbiamo comprare qualcosa di design, sappiamo più o meno quello che desideriamo ma non lo troviamo facilmente.

 

Certamente il futuro del design e dell'e-commerce va verso la personalizzazione ma io travalico questo concetto. Attraverso Shapeless il consumatore può prendere le immagini inconsce ed essere completamente coinvolto nel processo di progettazione”.

 

Innovazione, personalizzazione e unicità, cliente creativo e sostenibilità. È necessario coinvolgere i giovani è renderli partecipi nell’acquisto e ancor più nella fase creativa

 

 

“Svecchiare” i negozi e avvicinare i giovani ai punti vendita. Come si raggiungono questi due obiettivi?

 

“Una delle chiavi di maggior successo per coinvolgere i giovani è renderli partecipi nell’acquisto e ancor più nella fase creativa. I giovani sono nativi della tecnologia pertanto bisogna offrirgli l’innovazione e l’unicità, ed è proprio quello che sto cercando di fare nel mio brand, unendo tre valori: Innovazione (personalizzazione e unicità), cliente creativo e sostenibilità”. 

 

 

Omnicanalità: quali canali utilizza per la promozione e la vendita?

 

“Vendo attraverso il mio sito personale e-commerce e sto iniziando a mettere shops online in vari social come Facebook e Instagram o marketplace attinenti all’home decor come Etzy. 

 

Vendo nel negozio fisico dei miei genitori e pian piano voglio inserirmi in altre attività, perché la presenza nei negozi fisici è molto importante ed è il modo di vendere è completamente diverso. Sono due sistemi che non si elidono ma si completano”.