Arabella Rocca Design. Photo Credit Daniele Vergari e Ingrid Taro
I nuovi spazi dell’abitare: palcoscenici di espressione e trasformazione
Negli ultimi anni, il concetto di "abitare" ha subito una profonda evoluzione. Le nostre case non sono più semplicemente luoghi di rifugio, ma ambienti dinamici che rispondono ai nostri bisogni di espressione, interazione e connessione con il mondo esterno. Il cambiamento non è solo fisico, ma emotivo e simbolico.
La casa è diventata un palcoscenico in cui l’individuo può esprimere il proprio legame con l'ambiente naturale, accogliendo oggetti e materiali che dialogano con lo spazio circostante.
Oggi, i progettisti non si limitano più a immaginare case come spazi stabili e immutabili; al contrario, si trovano a progettare ambienti in continua trasformazione, dove ogni elemento, dai materiali scelti agli oggetti simbolici, partecipa alla creazione di un ecosistema abitativo fluido e capace di adattarsi. È questo uno degli insegnamenti chiave emersi dalle sfide recenti: il bisogno di spazi che si trasformino insieme a noi, che ci aprano al mondo e che permettano alla nostra identità di evolvere, proprio come fanno le case.
Spazi che si aprono al mondo
Non guardiamo più alla casa come a un rifugio chiuso, ma piuttosto come un ambiente aperto, dove la natura e l'esterno entrano a far parte della nostra vita quotidiana. Il nostro desiderio di esplorare e di sentirci parte di qualcosa di più grande ha ridisegnato la funzione delle case, che non sono più un luogo dove nascondersi, ma spazi da cui accogliere il mondo. La pandemia ci ha insegnato non a chiuderci, ma a cercare nuovi modi di vivere e interagire con gli spazi e le persone.
Le case, soprattutto le seconde abitazioni, diventano ora il luogo dove possiamo liberare il nostro desiderio di espressione, utilizzando oggetti e materiali che rappresentano il legame con il territorio circostante. In questo senso, la casa non solo ci somiglia, ma riflette anche il luogo che la ospita, diventando un punto di connessione tra noi e l'ambiente naturale. Gli oggetti all'interno di queste case non sono semplicemente arredi, ma totem simbolici che rappresentano il nostro legame profondo con il contesto, con i luoghi che abitiamo e con la nostra identità mutevole.
Oggetti simbolici: il dialogo tra noi e l’ambiente
Nel nuovo concetto di abitare, gli oggetti assumono un ruolo centrale come simboli e totem. Essi incarnano i nostri desideri e raccontano il rapporto tra la casa e l’ambiente naturale. Ogni elemento che scegliamo non è solo decorativo, ma diventa parte di un racconto personale che si snoda attraverso il nostro spazio abitativo. La casa, in questo senso, è un ambiente in continua evoluzione, che non protegge ma accoglie, che non isola ma connette.
In un futuro che guarda oltre le crisi e le incertezze, la casa non sarà più un luogo di rifugio statico, ma un palcoscenico vivente dove possiamo rappresentare la nostra libertà, il nostro cambiamento e il nostro legame con la natura.